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giovedì, Dicembre 26, 2024

Sant’Andrea, 30 novembre

Da Leggere

Rossella Barletta
Rossella Barletta
Rossella Barletta, esperta di storia locale, da oltre quarant’anni indaga sul patrimonio storico, folklorico, antropologico, artigianale, gastronomico del Salento. Negli ultimi tempi il suo interesse precipuo è rivolto al recupero del lessico dialettale e gergale, prima che cada nell’oblio, coi suoi risvolti umani, sociali e storici. Tantissime le sue pubblicazioni, che possono essere consultate su www.rossellabarletta.it o sul sito edizionigrifo.it.

È stato uno dei dodici Apostoli, insieme al fratello Simone (detto Pietro); entrambi erano pescatori sul lago di Tiberiade. Quest’ultimo sarebbe diventato il fondatore della Chiesa di Roma, l’altro patrono della Scozia e della Russia. La tradizione vuole che il 30 novembre del 60 d.C. abbia subito il martirio a Patrasso (Acaia, Grecia), durante il regno di Nerone. Per sua stessa volontà venne crocifisso su una croce decussata (a forma di X), che prese il nome di “croce di sant’Andra”, come scelta di assoluta umiltà e di non volere eguagliare al martirio Cristo. È protettore dei pescatori tant’è che viene raffigurato con due pesci, simboleggianti la sua attività, ma che alludono alla sua opera di evangelizzazione per la quale è definito “pescatore di uomini”. Non si sa per quale motivo un tempo era invocato contro la gotta, la dissenteria, i crampi e il torcicollo.

Proprio la presenza dei pesci, applicati alla statua del santo, conservata nella chiesa matrice di Presicce di cui è protettore, ha dato luogo ad un aneddoto o, meglio, ad una maldicenza che circolava nel vicino centro di Acquarica del Capo. Questa la tradizione orale: i pesci sopraricordati erano di oro e, nottetempo, furono trafugati come pure quelli in argento con cui furono prontamente sostituiti. Pertanto, per evitare ulteriori furti, furono applicati alla statua due pesci di legno dorato. Tale rimedio diede lo spunto agli abitanti di Acquarica, sempre pronti a denigrare i confinanti, di beffeggiare la trovata popolare e di diffondere la diceria che i presiccesi erano persone avare e irriverenti verso il loro benevolo protettore, offrendogli pesci di cartone camuffato da una tinta dorata!

Un proverbio panitaliano, ma di tradizione contadina, recita: “Per sant’Andrea ti levi da pranzo e ti metti a cena” nel senso che le giornate si sono talmente accorciate che, dopo pranzo, sembra arrivare subito l’ora di cena perché è brevissimo l’avvicendarsi della luce al buio.

Per approfondimenti: Quale santo invocare? Feste e riti del calendario popolare salentino, Ed. Grifo 2013

Quale Santo invocare di Rossella BARLETTA

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