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giovedì, Maggio 22, 2025

Salvini “salvo”. Non c’è sequestro di persona

Da Leggere

Flavio Carlino
Flavio Carlinohttp://ilgiornaledelsalento.it
Avvocato e Dottore Commercialista Pubblicista

Il 20 dicembre 2024, il Tribunale di Palermo ha assolto l’attuale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dalle accuse di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per il caso Open Arms. La sentenza, pronunciata con la formula “perché il fatto non sussiste”, evidenzia che i giudici non hanno ritenuto provati i reati ascritti al Ministro.

Nel 2019, quando Salvini ricopriva la carica di Ministro dell’Interno, la nave Open Arms, una ONG battente bandiera spagnola, aveva soccorso 147 migranti nel Mediterraneo ed era in attesa di un porto sicuro per effettuare lo sbarco. Matteo Salvini impedì l’ingresso della nave nelle acque territoriali italiane, rifiutando l’autorizzazione allo sbarco. 

Dopo la denuncia dell’ONG, la Procura di Palermo aveva aperto un’indagine e, in base alle prove e alle testimonianze raccolte, decise di contestare al Ministro i reati di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio. Le accuse, quindi, erano principalmente due:

– sequestro di persona: secondo i magistrati, trattenere i migranti a bordo della nave senza una soluzione immediata avrebbe configurato una privazione illegale della loro libertà personale;

– omissione di atti d’ufficio: per il mancato rispetto, sempre secondo i magistrati, dei doveri istituzionali da parte di Salvini, in particolare dell’obbligo di garantire la sicurezza e i diritti delle persone a bordo della nave.

Il caso, inevitabilmente, aveva da subito assunto carattere politico, poiché le decisioni del Ministro dell’Interno, rientravano in una strategia di governo condivisa sul tema dell’immigrazione. Tuttavia, la responsabilità diretta sarebbe ricaduta su di lui in quanto titolare del dicastero competente.

L’Avv. Giulia Bongiorno aveva basato la difesa del Ministro sul fatto che l’azione di Salvini rientrasse in una politica governativa più ampia, mirata a contrastare l’immigrazione irregolare e a proteggere i confini nazionali. Secondo la difesa, la decisione di impedire lo sbarco non era un atto individuale, ma una misura politica condivisa dal governo.

Il Tribunale di Palermo accogliendo la tesi difensiva, ha stabilito che “il fatto non sussiste”, che in termini più espliciti significa che i giudici non hanno ritenuto provati i reati di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio nei confronti di Salvini il quale, pertanto, è stato assolto con formula piena.

La sentenza, ovviamente, ha suscitato reazioni contrastanti. Il Governo ha accolto con favore l’assoluzione, sottolineando la legittimità delle politiche di contrasto all’immigrazione irregolare; di contro, la sinistra italiana (pur rispettando la decisione della magistratura) ha dichiarato che l’opposizione alla politica migratoria del Governo non si fermerà. Mentre il fondatore di Open Arms, Oscar Camps, ha dichiarato che l’ONG continuerà a salvare vite in mare nonostante la decisione del tribunale, evidenziando l’importanza di rispettare i diritti umani e di garantire l’assistenza ai migranti in difficoltà. 

In definitiva, questo caso non riguarda solo una questione giuridica, ma anche, e soprattutto, un conflitto di valori e visioni politiche che coinvolge le decisioni dei governi riguardo alla gestione delle politiche migratorie in un contesto globale sempre più complesso.

Ma, per concludere, mi sia consentita una constatazione: le principali città italiane sono sempre più oggetto di violenza e prevaricazione da parte di immigrati nei confronti di donne e persone anziane. La sinistra non pensa che sia giunto il momento di tutelare anche gli italiani, costretti a stare rinchiusi in casa pe paura di essere stuprati, derubati ed altro? Chissà! 

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