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giovedì, Maggio 22, 2025

Come abbattere l’eco-ansia: passeggiando nel centro storico del proprio luogo di residenza

Da Leggere

Rossella Barletta
Rossella Barletta
Rossella Barletta, esperta di storia locale, da oltre quarant’anni indaga sul patrimonio storico, folklorico, antropologico, artigianale, gastronomico del Salento. Negli ultimi tempi il suo interesse precipuo è rivolto al recupero del lessico dialettale e gergale, prima che cada nell’oblio, coi suoi risvolti umani, sociali e storici. Tantissime le sue pubblicazioni, che possono essere consultate su www.rossellabarletta.it o sul sito edizionigrifo.it.

Ecco un suggerimento salutare che si potrebbe collegare all’emozione (!) trasmessa ai leccesi dal passaggio della tappa del recente Giro d’Italia, da cui è scaturita la geniale idea di usare la bicicletta durante un giorno al mese, battezzato di proposito “rosa”: passeggiare tra le stradine e i vicoli del centro storico, in questo caso Lecce, come svago pomeridiano. Unendosi e confondendosi con i turisti che lo affollano col naso all’insù e godendo, come questi, dei particolari e le insolite presenze decorative che si nascondono tra i motivi scultorei delle architetture barocche.

Come ho fatto martedì pomeriggio, insieme a due amiche, entrando da Porta San Biagio e sguinzagliandoci nelle viuzze adiacenti. Dopo una brevissima visita al Museo Faggiano, i cui locali superiori erano occupati da un gruppo di turisti americani in ascolto di un gruppo di tamburellisti salentini, ci siamo fermate di proposito (vi ero stata in anteprima la mattina) al 64 di via A. Grandi, per visitare la neonata galleria Miglietta art

Questi ambienti, un tempo, sono stati deposito di una ditta farmaceutica. Salvaguardati con un appropriato intervento di ristrutturazione, oggi accolgono le opere di un artista locale che, mi pare di capire, preferisce essere annoverato piuttosto un autodidatta. Ma di che calibro! Intanto adopera il ferro e predilige adoperarlo come il materiale che gli permette di recuperare altri materiali, altrimenti ritenuti di scarto tra cui il legno d’ulivo: fette di tronchi annosi, tramutati come basi di tavoli e piani d’appoggio, sovrastati da lastre di cristalli e piedi appositamente realizzati rappresentanti sagome stilizzate. 

Gli ambienti sono illuminati da punti luce che l’artista realizza con una inusitata e originale fantasia; per esempio, dal soffitto di uno, si librano lucciole in ferro che, come in natura, hanno nel corpo una lampadina. E poi l’attenzione è catturata dalla presenza di una gigantesca taranta la cui minuziosa esecuzione artistica esalta un aspetto anatomico tipico dei ragni. Per non parlare dei molti quadri in cui predominano diverse figure femminili d’ispirazione familiare: la tecnica adottata anima il soggetto grazie ad uno sbalzo dal fondo del quadro, che veste abiti di ricercata spettacolarità, con un gioco di luci e di proiezioni che danno vivacità all’insieme. 

Successivamente siamo entrate in un atelier dello storico e imponente Palazzo Giustiniani, scoprendo un ritorno alla manualità dell’uncinetto, della confezione sartoriale su misura preferita da una clientela che, oltre quella locale, tra gli altri è costituita dai principi del Marocco che, pare, siano di casa a Lecce.

Una sosta nella chiesa di san Matteo, proprio quando si recitavano le preghiere rivolte a santa Rita, un’altra sosta per rivedere il volto di fanciulla posta all’angolo del via F. d’Aragona, affiancandolo a storie intessute sul filo dell’immaginazione… ed ecco trascorso un paio di ore serenamente, senza cercare chissà cosa, se non una beatitudine ed un arricchimento interiore come se fossimo turiste in cerca della scoperta di questo angolo urbano. Lo spirito più adatto, senza pensare a cromatizzarlo di rosa, rosso o giallo.

Tanto siamo state bene che ripeteremo questa esperienza percorrendo le strade di altri rioni del centro storico.

Perché, chi legge, non prova a fare lo stesso?

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