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giovedì, Maggio 29, 2025

Giovanna Delli Ponti: una vita per l’archeologia, la cultura e la tutela del patrimonio salentino

Da Leggere

Rossella Barletta
Rossella Barletta
Rossella Barletta, esperta di storia locale, da oltre quarant’anni indaga sul patrimonio storico, folklorico, antropologico, artigianale, gastronomico del Salento. Negli ultimi tempi il suo interesse precipuo è rivolto al recupero del lessico dialettale e gergale, prima che cada nell’oblio, coi suoi risvolti umani, sociali e storici. Tantissime le sue pubblicazioni, che possono essere consultate su www.rossellabarletta.it o sul sito edizionigrifo.it.

È del 23 maggio u.s. la piacevole notizia che sono state ristrutturate le “Porte dipinte di Rudiae”, grazie al finanziamento della Regione Puglia e all’intervento di specialisti del settore, sotto la sorveglianza della Sovrintendenza Archeologica, alle BB.AA. e al Paesaggio della Regione. Le operazioni di restauro sono state eseguite nel laboratorio del Museo Archeologico “S. Castromediano” di Lecce dove sono esposte al pubblico.

In proposito si è citato il nome di Giovanna Delli Ponti, già direttrice del citato Museo che, nel lontano 1959, trovò le porte dipinte, durante una campagna di scavi nel sito archeologico di Rudiae.

Quale migliore occasione per intitolarle una sala sia al Museo di Lecce sia al complesso abbaziale di S. Maria di Cerrate, apponendo una targa-ricordo. In proposito sono stati raccolti consensi e ricordi da parte di alcuni esponenti locali della politica e della cultura che ebbero modo di conoscere e di avere contatti con la dr.ssa Delli Ponti, al fine di sensibilizzare chi di competenza.

L’informazione del citato restauro, è quanto mai utile al proposito di mettere in pratica la proposta accennata e di non perdere più tempo perché si doveva fare già all’indomani del decesso della Delli Ponti (23 marzo 2024) da parte dell’attuale Direzione del citato Museo. Sarebbe stata una sorta di risarcimento nei confronti della studiosa che tanto si spese per migliorare la fruizione del Museo Castromediano nonché per il recupero e la salvaguardia di Cerrate dove istituì il Museo di Tradizioni Popolari Salentine, arricchendolo di oggetti raccolti da lei stessa (che fine hanno fatto?), smantellato senza una ragione plausibile.

Profilo di Giovanna Delli Ponti

Provo ad abbozzare un profilo, quanto più aderente possibile, di Giovanna Delli Ponti (1932-2022) che, naturalmente, risulterà frammisto di aspetti umano-caratteriali e professionali, immaginando che vi sia stato un travaso e un intreccio tra le inclinazioni personali, intellettuali e la consapevolezza delle segnalazioni in campo scientifico, tra il carattere deciso e la profondità intellettuale – frutto di profondi studi -, tra la gentilezza dei modi, l’aristocrazia del comportamento e la rigorosità del ruolo istituzionale rivestito. Quest’ultimo aspetto, spesso, era confuso da altri per severità.

Se è vero che il prestigio personale si raggiunge attraverso azioni di plauso professionale; si consolida nel corso del tempo per coerenza intellettuale e preparazione, in quanto frutto di appassionati approfondimenti di una specifica disciplina; si manifesta con sicura capacità scientifica, Giovanna Delli Ponti è stata espressione di tutto ciò. Non soltanto. Alla sua competenza archeologica ha attinto buona parte dell’intellighenzia leccese e salentina (specialmente esponenti accademici) attraverso un confronto aperto, misurato sul filo di opinioni e valutazioni inerenti alla materia appena citata, quella dove eccelleva. L’affidabilità scientifica unita all’integrità morale ha contraddistinto sempre la sua figura.

La sua riservatezza con la quale nascondeva un’innata timidezza, era l’altro suo tratto distintivo che, spesso, era scambiata per altezzosità la quale, ripeto, faceva il paio con la sua (presunta) rigidità, scambiata (ingiustamente) con la scontrosità.

Il campo dove ha concentrato la sua passione ha riguardato la storia classica. In proposito Dino Levante, in un articolo apparso il 23 marzo 2022 su La Gazzetta del Mezzogiorno, ha ricordato che Giovanna Delli Ponti conseguì la laurea in Lettere classiche con indirizzo archeologico nel 1956 all’Università “La Sapienza” di Roma; che fu docente di Lingua e Letteratura Latina e Greca oltre che di Storia dell’Arte al Liceo Classico “G. Palmieri” di Lecce e al Liceo Classico di Nardò; che svolse l’attività di operaia-archeologa specializzata presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto.

Il luogo dove trascorreva le sue giornate è stato, per trent’anni circa, il Museo Archeologico Provinciale “S. Castromediano”. Qui la si andava a trovare per sottoporre reperti archeologici e dove si rivelava una fonte capace di fornire notizie inerenti la materia prediletta, ma anche per scoprire una conversatrice esperta, naturalmente, di storia antica locale e nazionale. Per tutte le consulenze elargite disinteressatamente, ha rivestito un ruolo autorevole, tanto da incidere nella storia culturale del Salento nei decenni appena trascorsi.

Si ricorda brevemente il suo percorso professionale: nel 1962 divenne Assistente presso l’anzidetto Museo, mentre nel 1965, vincendo il concorso, fu nominata Direttore e risultò una delle prime donne a rivestire un ruolo solitamente maschile. Nel 1967 subentrò allo storico direttore Mario Bernardini. Si pensionò nel 1994.

È stata una rigorosa ricercatrice, antropologa, studiosa di folklore, Presidente di Italia Nostra negli anni ’70 nonché autrice di saggi e, tra l’altro, ha contribuito a scoprire i tesori di Rudiae, appassionata di beni culturali, e non trascurò di sollevare l’attenzione pubblica sul trafugamento e il commercio clandestino di reperti archeologici.

Tra il 1957 e il 1959, la Soprintendenza alle Antichità condusse due campagne di scavo a Rudiae. Le indagini condotte sul campo da Giovanna Delli Ponti riportarono alla luce due ipogei ellenistici, tratti di strade basolate ed edifici monumentali di età repubblicana.

Ho trovato questo testo (L. Giardino-N. Lonoce, Le necropoli a incinerazione di età romana di Lecce e la forma urbana di Lupiae, in “Antiquitas”, 2011) dove è scritto:

«Via di Porcigliano. Mario Bernardini e Giovanna Delli Ponti riferiscono che nel settembre del 1936, a 2 metri di profondità e durante “scavi per fondazioni” furono rinvenute tre urne funerarie in pietra leccese contenenti ossa frammentarie e “alcune ampolline di pasta vitrea e fittili, in gran parte rotti”. Bernardini precisa che una delle tre urne fu distrutta e che le altre due vennero consegnate al Museo Provinciale di Lecce. Nella planimetria allegata alla sua monografia lo studioso non ubica il ritrovamento mentre la Delli Ponti lo posiziona nel tratto occidentale di via Porcigliano, in corrispondenza della sede stradale, e data genericamente le due sepolture ad età imperiale».

Tra i contributi storico-scientifici di G. Delli Ponti si ricordano: Brevi notizie preliminari sugli scavi a Rudiae (in “La Zagaglia”, 1959); La zona archeologica della provincia di Lecce (1960); A proposito del cisternone [di masseria Tagghiatedhe] (“La Zagaglia”, 1962); Lecce e il Teatro romano (1962); Una tomba a Rudiae (in “Studi Salentini”, 1965); Ricerche preistoriche in provincia di Lecce (in “Studi Salentini”, 1963); Carta archeologica d’Italia, Foglio 204 (Lecce), 1968; Ritrovamento di una tomba in Alezio (in “Archivio Storico Pugliese”, 1971; Ritrovamento di un frammento di una vasca da bagno (1971); Costumi popolari salentini (1972); I bronzi del Museo provinciale di Lecce (1973); Cerrate e il suo Museo (1976); Il Museo Castromediano di Lecce (1983); Museo Provinciale, Lecce (1990);  Ritrovamenti in piazza Sant’Oronzo – Lecce (1996); Vaste-Poggiardo (Le). La necropoli di fondo Aia (1996); Rudiae (2001).

A lei dobbiamo il trasferimento del Museo Archeologico Provinciale “S. Castromediano” dall’antica sede di Palazzo dei Celestini (dove l’ho conosciuta) a quella attuale nell’ex Collegio “N. Argento”, avvenuto nel 1979 in occasione del Premio Italia, svoltosi a Lecce dal 12 al 23 settembre, a cura dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, presieduta da Marcello Scognamillo, il cui braccio destro è stato chi scrive questi sintetici ricordi. La cerimonia ufficiale di inaugurazione avvenne alla presenza del Ministro per i Beni Culturali, Sen. Egidio Ariosto, il Presidente della Provincia Prof. Pietro Licchetta e il Vescovo di Lecce Mons. Minerva.

Ancora. A lei si deve riconoscere l’acquisizione del complesso abbaziale di S. Maria di Cerrate (Squinzano), da parte della Provincia di Lecce, dove trasferì lo spirito di attenta antropologa oltre che le sue collezioni di testimonianze materiali della civiltà contadina. In un’ala del citato complesso, istituì il “Centro di Ricerche e Studi di Folklore delle Tradizioni Popolari Salentine” trasferendo la sua collezione di molteplici oggetti artigianali, usati nelle contrade del Salento prima dell’avvento dell’industria, raccolti girovagando per paesi e masserie o donati da raccoglitori ed esposti nelle bacheche appositamente realizzate e disposte nelle sale museali. Sulla cui attuale esistenza non c’è chiarezza. Che fine hanno fatto le raccolte?

Della sua generosità ha usufruito la Casa-Museo Ribezzi-Petrosillo (Latiano, Brindisi) ricevendo in dono (2013) la sua collezione di 128 fischietti di terracotta provenienti dall’Italia e dall’estero, riferiti ai secoli XX-XXI.

Mi pare che mantenere intatta la memoria di Giovanna Delli Ponti e riconoscerle l’impegno e l’attenzione che vi ha profuso appaia necessario.

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