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giovedì, Giugno 19, 2025

Manca ancora e sempre una “mentalità ecologica”

Da Leggere

Rossella Barletta
Rossella Barletta
Rossella Barletta, esperta di storia locale, da oltre quarant’anni indaga sul patrimonio storico, folklorico, antropologico, artigianale, gastronomico del Salento. Negli ultimi tempi il suo interesse precipuo è rivolto al recupero del lessico dialettale e gergale, prima che cada nell’oblio, coi suoi risvolti umani, sociali e storici. Tantissime le sue pubblicazioni, che possono essere consultate su www.rossellabarletta.it o sul sito edizionigrifo.it.

Spero sia chiaro che il mio atteggiamento nei confronti del rispetto dell’ambiente, fonte di ossigenazione e di assorbimento della nociva anidride carbonica, sia considerato piuttosto un appello al buon senso, capace di distinguerci dagli animali, nonché un invito a onorare un’eredità trasmessaci come lascito da diramare a chi ci succederà

E spero che i concittadini (non tutti) abbiano tanta nausea dei propri gesti di inciviltà (gettare in strada di tutto di più, non avere l’accortezza di spruzzare acqua dove il proprio cane ha lasciato i suoi escrementi, eccetera) da non ripeterli più. Pia illusione!

Ho ritrovato un articolo apparso su La Voce del Sud il (lontano) 9 luglio 1988. Nonostante i 37 anni trascorsi, è di un’attualità impressionante. Il giornalista A. Catamo scriveva di tutela dell’ambiente mettendo «in evidenza l’atteggiamento di distacco da parte degli adulti nei riguardi dei problemi ecologici». Come dargli torto? Sono proprio gli adulti a dare il cattivo esempio.

Prosegue elencando una sequenza di decreti riguardanti l’argomento che, se da una parte ponevano l’Italia all’avanguardia della legislatura correlata, dall’altra la collocavano all’ultimo posto dell’applicazione delle leggi. E, pertanto, si era sempre all’anno zero.

Sono talmente tanti i provvedimenti, che è impensabile riproporli. Basti dire che alcuni risalgono all’anno 1966. Roba da preistoria!

Mi soffermo, invece, sulla proposta suggerita nel 1988 concentrata nello slogan in voga quell’anno: “Solo chi non conosce lo smog può ridere della natura” e sull’esigenza di rendere l’ecologia una materia scolastica obbligatoria, in grado di fare comprendere l’ambiente naturale come patrimonio dell’umanità, l’equilibrio ecologico e l’importanza di preservarlo, la necessità di ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali, approfondire il modo in cui l’individuo può contribuire alla conservazione dell’ambiente e così via.

L’appello, quindi, era rivolto alle nuove generazioni. E gli adulti? Proprio quelli che disattendono comportamenti legati al buon senso (che non è soggetto a tassazione!) e mostrano un assoluto distacco verso il rispetto dell’ambiente. Per non parlare delle istituzioni pubbliche, condotte da schieramenti politici, che a fronte di un silenzio assordante in tema di tutela ecologica, sanno solo aumentare le sanzioni verso chi non è in regola nell’osservare i provvedimenti legislativi riguardanti la tutela ambientale. Sanzioni adottate quando…i buoi sono già scappati dalla stalla! E non fanno mai un “mea culpa”!

Sapete dirmi quale politico parla agli elettori di problemi ambientali suggerendo loro comportamenti più consoni al suo rispetto? Intendo dire sistematicamente. Come se dialogasse con gli amici.

Che dire! Manca ancora e sempre un “mentalità ecologica”…questa sconosciuta!!!

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