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domenica, Novembre 24, 2024

Sta finendo l’era dell’automobile termica?

Da Leggere

Nicola Imbò
Nicola Imbò
Studente di Giurisprudenza presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore

Il XX secolo, tra tutto ciò che ha comportato, ha anche accompagnato la nostra società verso una svolta profonda della mobilità personale e del trasporto merci. Abbiamo assistito alla formazione e al consolidamento degli attuali colossi che troviamo nel panorama automotive, abbiamo modificato completamente il nostro modo di muoverci rispetto al passato ed è radicalmente cambiato l’intero settore. Ma oggi, come è consueto, un’ulteriore rivoluzione ci sta nuovamente investendo. Di cosa si tratta? Sicuramente abbiamo tutti sentito parlare, in particolar modo negli ultimi 15 anni, di auto elettriche o a combustibili alternativi rispetto a quelli che tradizionalmente troviamo alla colonnina (benzina e gasolio), o ancora di veicoli che sfruttano delle tecnologie ibride (come ad esempio le plug-in che hanno una batteria agli ioni di litio collegata a un motore elettrico che lavora in accoppiata al motore termico).

Ebbene l’enorme crescita dell’azienda, che più di tutte ha innovato questo settore, è sulla bocca di tutti in questi mesi. Stiamo ovviamente parlando dell’ormai nota Tesla, il cui amministratore delegato Elon Musk è divenuto proprio in questi ultimi tempi l’uomo più ricco del pianeta con un patrimonio plurimiliardario (occorre precisare comunque che questo intraprendente americano è co-fondatore di altre società tra cui PayPal e Neuralink giusto per citarne un paio).

Ma cosa sta spingendo quest’uomo ad avere nel listino di Tesla solo auto elettriche? Indubbiamente l’alta richiesta, o meglio la potenziale alta richiesta preventivata per i prossimi anni. Infatti nel 2020 le immatricolazioni di auto totalmente elettriche (in gergo “EV”) hanno rappresentato circa il 12% delle nuove vetture nei 23 mercati presi in esame dall’istituto statistico Jato Dynamics. Una crescita a doppia cifra rispetto al 2019, e l’incremento migliora ulteriormente se si considerano anche le plug-in hybrid: infatti l’intero comparto di “EV” e “PHEV” (cioè le già citate ibride plug-in) ha fatto segnare un +147%.
La Bank of America stima che entro il 2030 le vendite di veicoli elettrici rappresenteranno il 40% di tutte le vendite di auto. Non si fa certo fatica a credere a questa previsione visti i ritmi di crescita di questo mercato.
Una delle domande che ci si pone, però, è cosa succederà agli attuali giganti del petrolio, visto che l’utilizzo di combustibili fossili potrebbe essere fortemente ridimensionato nei prossimi anni. Nel 2017 il CEO della Royal Dutch Shell, Ben van Beurden, dichiarò che la domanda globale di petrolio raggiungerà probabilmente il picco poco prima del 2030 (data che vorrebbe costituire il principio di una conversione di massa dei veicoli circolanti). Tuttavia altri esperti economisti non sono d’accordo con queste valutazioni e prevedono una rivoluzione elettrica molto più lenta e graduale, ciò permetterebbe al petrolio di farla da padrone almeno fino al 2050.
Fin qui si è voluto solo brevemente trattare ciò che attiene alle automobili, tuttavia il discorso si complica ulteriormente se si considerano anche i mezzi pesanti (camion e autobus) che pare siano destinati a una più rapida conversione all’elettrico, rendendo quindi maggiormente sostenibile il trasporto su gomma.
La strada dunque pare essere ormai segnata, sta finendo forse l’epoca di bielle e pistoni?

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