“Questa mia ricerca è un dono a tutti i deportati ed è un input per altri studiosi e amanti della libertà, perché questi nomi diventino patrimonio collettivo per future ricerche ancora più esaustive, per completare l’opera paese per paese. Questi nomi vanno riconosciuti ogni giorno, non solo il 27 gennaio per il Giorno della Memoria, perché sono tasselli del più bel mosaico di una storia della nostra provincia. Uno di loro, un deportato ancora vivente, di Racale, quasi 101 anni, alla mia domanda su un messaggio da tramandare, mi ha risposto: Mai più guerre!”. Con queste parole Ippazio Antonio Luceri ha introdotto oggi, nella sala conferenze stampa di Palazzo Adorno la presentazione del suo volume “I deportati salentini leccesi nei lager nazifascisti”.
In quest’opera, frutto di un lungo e attento lavoro di ricerca, già pubblicata nel 2015 e ora ristampata aggiornata, l’autore ha raccolto i nomi e la storia di 8750 salentini che furono deportati nei campi di concentramento tedeschi all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943.
Fabio Tarantino, vicepresidente della Provincia di Lecce, ha dichiarato: “Dalla Provincia di Lecce partirà una lettera a tutti i sindaci del Salento, per far conoscere questo lavoro del professore Luceri e per presentarlo alle rispettive Comunità con iniziative sui territori, per affermare i preziosi valori che racchiude. È una storia, una testimonianza, una radice che si porta alla luce per le nuove generazioni, una ricerca che ricostruisce in ogni Comune un mosaico di libertà e resistenza”.
Sabato 18 gennaio, ad esempio, il volume sarà presentato presso il Cinema Aurora a Melissano, dove “la comunità ha accolto con entusiasmo questa iniziativa, che toglie dall’oblio persone che hanno combattuto per la nostra Patria”, ha sottolineato il vice sindaco di Melissano Matilde Surano nel corso della conferenza stampa.
In oltre 1050 pagine, la ristampa aggiornata del volume “I deportati salentini leccesi nei lager nazifascisti” raccoglie e testimonia i nomi e la storia di vita di 8750 deportati del territorio salentino. La pubblicazione è suddivisa in tre tomi: il primo comprende i deportati dei Comuni della provincia di Lecce che vanno dalla lettera “A” fino alla “F”, il secondo quelli che vanno dalla lettera “G” fino alla “P” e , infine, nel terzo tomo sono presenti i deportati dei Comuni dalla lettera “R” fino alla“Z”.
La ricerca di Luceri prende le mosse dall’8 settembre 1943, data dell’armistizio, quando le truppe italiane, in pochissimi giorni, per ben oltre l’80% dell’organico dislocato sui vari fronti di guerra oltreconfine, furono catturate e fatte prigioniere da quelle tedesche. Fra questi, tutti coloro che non accettarono di passare nelle file del Terzo Reich furono caricati sui treni bestiame o stipati nelle stive delle navi per essere trasportati verso i lager nazisti dell’Europa centrale.
Nella prima edizione del libro figuravano, fra le sue 597 pagine, le schede biografiche di 7368 deportati, di cui 211 dispersi. Grazie alla desecretazione di documenti presenti in vari archivi tedeschi, nonché all’inserimento di dati della CRI e dell’ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia), l’attuale ristampa, aggiornata e arricchita rispetto a quella del 2015, annovera ben 8750 schede biografiche di deportati salentini ed è corredata da 360 fotografie.
L’autore Ippazio Antonio Luceri: “Ogni scheda biografica è diversa dall’altra. Ognuna è una storia di vita vissuta che va conosciuta, divulgata, apprezzata e amata. Il mio pensiero vola agli studenti e alle studentesse del nostro territorio che si recheranno, anche quest’anno, a visitare i campi di Dachau, Treblinka, Mathausen, Auschwitz, Bergen Belsen, Fullen, Meppen. Penso alla loro emozione quando, arrivati in quei luoghi, potranno chiedere ulteriori informazioni sui nostri cari concittadini deportati. Grazie al loro “no” al nazifascismo e al loro sacrificio, hanno donato a noi tutti la libertà”.
Fra gli 8750 salentini deportati nei lager tedeschi, ne sono deceduti 640: 441 a causa di malattie, bombardamenti, fucilazioni; 190 durante la deportazione, a causa del maltempo, (come nel caso della nave “Oria”, carica di 4200 prigionieri di cui 132 leccesi) e a causa dei bombardamenti delle navi partite dalle isole greche, cariche di prigionieri italiani (“Donizetti” 23 settembre 1943, “Sinfra” 18-19 ottobre 1943 “Petrella” 8 febbraio 1944, etc.), 9 a causa della deportazione.
Originario di Martano, docente di Lettere moderne in pensione, Ippazio Antonio Luceri ha realizzato diverse pubblicazioni sui partigiani e sui deportati delle province di Lecce, Brindisi, Taranto, Bari e della BAT, quest’ultima in collaborazione con Roberto Tarantino, già presidente provinciale dell’Anpi – BAT.