Una storia vera…da raccontare per non dimenticare
Una storia suggestiva che sembra quasi incredibile. La storia di un Bambinello, una statuina di 60 centimetri, che raffigura Gesù Bambino in piedi, abilmente intagliata in un unico pezzo di legno.
Una lunga tunica beige giunge sino ai piedini, la piccola mano destra con 3 dita alzate, mentre quella sinistra tiene stretto un cuore rosso dove arde una fiammella d’oro. Sul bordo inferiore della tonaca vi è una sequenza di piccole croci dorate. La corona posta sul capo con la scritta “Cuor del Mondo”.
Si tratta di una statuina del Bambinello che Padre Pio di Pietralcina ha amorevolmente custoditoper alcuni anni nella cella del suo convento prima di donarla a Carlo Campanini, uno degli attori più amati del ‘900, spalla di Walter Chiari nella celebre gag comica “Vieni avanti cretino!”. Padre Pio lo chiamava teneramente il “Bambinello dei baci” perché ogni volta che lo vedeva lo baciava dopo aver recitato una preghiera.
Carlo Campanini, torinese di nascita ma romano d’adozione, frequentava San Giovanni Rotondo e andava a trovare sovente il frate di Pietrelcina, avendo così la possibilità di vedere quel Gesù Bambino. Si racconta ancora che in un giorno di primavera del 1966 Campanini chiese a Padre Pio il permesso di portare il Bambinello nel mondo oltre il confine del convento e il frate accettò.
Ancora oggi il Santo Bambino è custodito dalla famiglia Campanini e in occasione del periodo del Natale viene esposto nel santuario di San Salvatore in Lauro, nei pressi di piazza Navona, alla devozione dei fedeli. Tradizione rispettata anche quest’anno, con la statuina che rimarrà nella chiesa romana da oggi fino al prossimo 6 gennaio.
Si legge in un articolo di Vatican News a cura di Marina Tomarro:
“Questo Bambinello fu donato a Padre Pio da una famiglia di benefattori che lo avevano acquistato in Trentino – spiega monsignor Pietro Bongiovanni parroco del santuario di San Salvatore in Lauro – ed è rimasto con lui per cinquant’anni, quasi tutti gli anni della sua vita nel convento di San Giovanni Rotondo. Il padre pregava moltissimo davanti questa statuina, chiedendo grazie e favori per tutti coloro che ne avevano bisogno e ogni volta lo riempiva di baci, da li il nome del “Bambinello dei baci”.