di Daniele ROCCHI
“L’amore ci rende migliori, ci rende più ricchi e ci rende più saggi, ad ogni età” perché “solo stando insieme con amore, non escludendo nessuno, che si diventa migliori, più umani!”: lo ha detto Papa Francesco ricevendo oggi in udienza i nonni, gli anziani e i nipoti che partecipano all’Incontro “La carezza e il sorriso” promosso dalla Fondazione Età Grande. Parlando da “nonno”, il Pontefice ha esortato “a farci anche noi vicini gli uni agli altri e a non escludere mai nessuno” perché così “si diventa anche più ricchi. La nostra società è piena di persone specializzate in tante cose, ricca di conoscenze e di mezzi utili per tutti. Se però non c’è condivisione e ognuno pensa solo a sé, tutta la ricchezza va perduta, anzi si trasforma in un impoverimento di umanità. E questo è un grande rischio per il nostro tempo: la povertà della frammentazione e dell’egoismo”. Per il Papa “il mondo è uno solo ed è composto di tante realtà che sono diverse proprio per potersi aiutare e completare a vicenda: le generazioni, i popoli, e tutte le differenze, se armonizzate, possono rivelare lo splendore meraviglioso dell’uomo e del creato. Anche questo ci insegna il vostro stare insieme: a non lasciare che le diversità creino spaccature tra noi”. Papa Francesco ha poi ripreso un tema a lui caro, quello della “cultura dello scarto” che porta gli anziani a vivere da soli “gli ultimi anni della vita lontano da casa e dai propri cari”. “Costruiamo – ha ribadito – un mondo in cui nessuno deve aver paura di finire i suoi giorni da solo, non solo elaborando programmi di assistenza, quanto coltivando progetti diversi di esistenza, in cui gli anni che passano non siano considerati una perdita che sminuisce qualcuno, ma un bene che cresce e arricchisce tutti: e come tali siano apprezzati e non temuti”. Chiudendo l’udienza, il Papa si è rivolto direttamente ai nipoti lanciando un appello: “i vostri nonni sono la memoria di un mondo senza memoria. Ascoltateli, specialmente quando vi insegnano col loro amore e con la loro testimonianza a coltivare gli affetti più importanti, che non si ottengono con la forza, non appaiono con il successo, ma riempiono la vita. Gli anziani vedono lontano, perché hanno vissuto tanti anni, e hanno tante cose da insegnare: ad esempio quanto è brutta la guerra. Cercate i vostri nonni e non emarginateli. Imparate la saggezza dal loro amore forte, e anche dalla loro fragilità, che è un ‘magistero’ capace di insegnare senza bisogno di parole, un vero antidoto contro l’indurimento del cuore. Ma non solo: quando voi, nonni e nipoti, anziani e giovani, state insieme, il vostro amore è un soffio di aria pulita che rinfresca il mondo e la società e ci rende tutti più forti, al di là dei legami di parentela. È il messaggio che ci ha dato anche Gesù sulla croce, amarci tutti come una grande famiglia”.