Lo ha realizzato Rame 13, poliedrica artista pisana. È la prima opera della serie di Festart
Un toro che porta una donna preistorica, una guerriera, che raccoglie dell’acqua. Dal vaso tra le sue mani esce un lungo getto d’acqua. La “cornice” è il periodo preistorico, segnalato dalle decorazioni sull’animale e sulla donna, un’era bellissima e preziosa. Così Rame13 ha voluto rappresentare Nardò e le sue origini, attraverso un murale che si ispira allo stemma della città e alla sua nascita leggendaria. Una poetica carica di significati e colori, in cui “esplode” tutta la bravura della poliedrica artista pisana. L’opera di street art è stata appena completata sulla facciata laterale di un condominio Arca Sud in via della Costituzione (zona 167).
Ginevra Giovannoni, in arte Rame 13, è un’artista che spazia dall’Urban art all’illustrazione, dalla grafica al tattoo. È nata a Pisa nel 1989. Grazie al nonno pittore, ha amato subito il disegno e si è avvicinata già giovanissima alla street art. Ha partecipato a diversi festival nazionali e internazionali, portando avanti la sua ricerca artistica e realizzando progetti di arte sociale. Collabora da anni anche con il marchio di moda Pinko. Le sue opere sono state esposte a Firenze, Roma, Helsinki, Parigi, Valencia. Le storie narrate da Rame 13 sono spesso oniriche, sospese in un immaginario unico e fantastico, circondate di animali surreali e piante variopinte, di figure femminili dalle grandi corna e di marinai baffuti che solcano i mari. La sua arte è figurativa nella consistenza delle forme e astratta per le relazioni tra esseri umani, animali e vegetali. I suoi soggetti si sviluppano e rincorrono su supporti diversi, dai muri alla carta, dalla tela alla pelle. Il suo stile si è definito nel corso degli anni anche grazie alla vicinanza della sua crew Elektro Domestik Force, con la quale porta avanti la mission dell’Arte Sociale. Grazie a questo progetto collettivo il racconto di storie, attraverso interventi di riqualificazione urbana, diventa parte integrante della vita dei cittadini che vivono i luoghi e interagiscono in maniera diretta e continua con le opere.
“La street art – spiega il consigliere delegato alla Street Art Gianluca Fedele – rende innegabilmente più belli i quartieri e la città, oltre a fornire spunti di riflessione e conoscenza. L’opera di Rame 13 è un omaggio alle origini di Nardò, con un immaginario ispirato alla leggenda del toro e con un tocco molto colorato, nello stile unico della sua bravissima autrice. Questo è il primo di una serie di murales che nasceranno nei prossimi mesi nell’ambito di Festart e con i quali vogliamo continuare l’opera di rigenerazione di spazi e immobili urbani. La street art, del resto, è un’espressione artistica su cui abbiamo investito con molta convinzione”.
Il murale di Rame 13 su via della Costituzione è il primo di una nuova, lunga, serie di murales che compariranno su vari profili della città entro la fine della prossima estate. Lo scorso anno, infatti, il Comune di Nardò ha avviato un’indagine conoscitiva per rilevare l’interesse di artisti italiani e stranieri a realizzare nuovi murales (mettendo a disposizione per la prima volta delle risorse finanziarie). Il progetto si chiama “Festart – Festival della Street Art” e vuole promuovere la rigenerazione del territorio attraverso l’arte contemporanea e quindi nuove opere di street art, anche attraverso la “vetrina” di un festival. La cui organizzazione è stata affidata all’associazione di promozione sociale Walls of World, attiva sin dal 2014 con Viavai Project, un progetto multidisciplinare di carattere artistico-culturale che ha avviato un processo di ricerca, sperimentazione e progettazione partecipata insieme ad artisti contemporanei internazionali. “Via”, che è sinonimo di strada. è anche l’anagramma di “vai”, e quindi inizio di un percorso. “Viavai” è accezione, inteso come spostamento, come passaggio in luoghi su cui si lascia traccia. Viavai non è solo un contenitore di esperienze, ma un processo creativo generato e partecipativo basato sul concetto di comunità intesa come luogo della compresenza dei segni e delle pluralità di senso, dove noi viviamo, comunichiamo e conosciamo attraverso molteplici esperienze generando nuove connessioni.