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domenica, Novembre 24, 2024

Carbonara day: 6 aprile, il giorno dedicato al piatto tanto amato dagli italiani. E non solo

Da Leggere

Francesco Rizzo
Francesco Rizzo
Chef internazionale

Guanciale, tuorli d’uovo, pepe, pecorino. La carbonara strega i cuori di italiani e appassionati di cucina italiana di tutto il mondo da secoli. È talmente amata che si è deciso di dedicarle una intera giornata mondiale, il Carbonara Day, che, ogni anno, si festeggia il 6 aprile. 

Francesco Rizzo, chef

Un invito a prepararla, mangiarla, gustarla con amici, partner, famiglia e chiunque desideriamo. Perché, per molti, la carbonara è una questione di cuore, di sentimento, che va ben oltre la concezione di semplice portata o primo piatto.

E con il cuore Roma è ritenuta come città della carbonara per eccellenza.

Piatto la cui storia, se non lo si sa, ha delle origini un po’ nebbiose. 
Diverse le ipotesi che ruotano attorno alla sua nascita: alcuni dicono che sia nata nel 1944 dal kit di sopravvivenza alimentare che i soldati americani avevano con sé. Chiamato “Razione K”, consisteva in tuorli d’uovo in polvere e bacon, ai quali integrarono l’italianissima pasta, in modo da avere una dose di carboidrati. 
Altri sostengono che siano stati i carbonai appenninici a preparare per primi il piatto con ingredienti per loro facilmente reperibili e derivanti dalla pasta “cacio e ova“.

La carbonara di Francesco Rizzo, chef

Che sia vera una di queste notizie o nessuna, poco importa: sia per cuochi provetti o semplicemente amanti della buona cucina la regola ferrea è e rimane sempre una sola: non sbagliate gli ingredienti! 

Quindi assolutamente un NO a pancetta, prosciutto, panna (qualche nonna romana si starà stringendo il petto solo a sentirne parlare), parmigiano e tantomeno agli albumi d’uovo (anche se alcune ricette ne ammettono uno solo).

Per la ricetta classica, il tipo di pasta favorito sono gli spaghetti, sui quali far scivolare le uova e il pepe. Nessuno si offenderà se userete i rigatoni, dove i buchi ricolmi di deliziosa carbocrema riserveranno forchettate goduriose. 

Il guanciale è il must di questo piatto: che lo tagliate a cubetti o a listarelle, l’importante è che rosoli in padella senza oli né burri vari, finché non diventa croccante. Le uova vanno separate dall’albume (col quale potrete farci una bella frittata successivamente) e sbattute con il pecorino romano aggiunto a poco a poco, spolverando il tutto con del pepe nero. 

Parallelamente avrete cotto la vostra pasta che, scolata al dente, verrà aggiunta alla padella del guanciale. Da lì, una volta spostato tutto nella bacinella con le uova e il pecorino, si amalgama il piatto con l’aggiunta di acqua di cottura se necessario.

Una piccola curiosità anche molto interessante: l’analisi di una ricerca dei pastai italiani sull’interpretazione della carbonara ha evidenziato che nel 36% dei casi trattasi di ricette “sbagliate”, e che, addirittura, è un po’ azzardato chiamare Carbonara (e preparate prettamente all’estero).


Il 61% delle preparazioni restano fedeli alla purista TheRealCarbonara o aggiungono ingredienti e variazioni sul tema accettabili (4%). E così anch’io oggi ho usato i rigatoni invece degli spaghetti e, in più ai classici ingredienti della carbonara, ho aggiunto le fave fresche, prodotto di stagione in questo periodo, che si sposa benissimo col pecorino.

Non avete già l’acquolina in bocca?

A incoronare il tutto, un buon vino d’accompagnamento è d’obbligo. Bianco o rosso, l’importante è che sia poco acido e alleggerisca il salato tipico del piatto:sì a Chardonnay, Malvasia, Merlot e Negroamaro 

Che vita sarebbe senza carbonara?

Oppure come diceva il Grande Federico Fellini

“la vita è una combinazione di magia e pasta “ 



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